Gemini sbarca in Gmail. La piattaforma di intelligenza artificiale di Google contribuisce ad arricchire ulteriormente i principali strumenti di casa Google con le sue interessanti funzioni. Grazie al nuovo aggiornamento arriva il tasto Inserisci, che è stato progettato per semplificare la creazione delle email grazie al supporto dell’intelligenza artificiale.
Gemini sbarca in Gmail
Gmail si arricchisce con Gemini
Gemini sbarca direttamente su Gmail dove compare il tasto Inserisci, che permetterà agli utenti di inserire dei contenuti in modo automatico connessi con le mail appena ricevute o quelle che devono essere inviate. Grazie a questa nuova funzione gli utenti hanno la possibilità di:
- produrre dei testi personalizzati, il cui contenuto si baserà sulla conversazione in atto o sulle eventuali indicazioni che l’utente fornirà;
- potrà inserire degli allegati rilevanti. Prendendo spunto dai contenuti delle mail, Gemini sarà in grado di suggerire se è necessario allegare dei file o dei documenti;
- inserire delle risposte rapide: vengono messe a disposizione una serie di opzioni di risposte, che si basano sul tono e sui contenuti delle mail che l’utente ha ricevuto.
Le funzionalità messe a disposizione in Gmail hanno uno scopo ben preciso: ridurre il tempo che gli utenti impiegano per scrivere una email. In questo modo dovrebbe diventare molto più semplice ed efficiente la gestione della posta elettronica.
Una mail altamente personalizzata
Benché verrà impiegata l’intelligenza artificiale, Gemini permette di personalizzare il contenuto delle email inviate con Gmail. Gli utenti, infatti, hanno la possibilità di specificare il tono da utilizzare nel testo – che potrà essere formale, informale o amichevole -. O decidere di aggiungere delle richieste dettagliate, come includere dei punti specifici o formulare delle risposte sintetiche.
Ovviamente il contenuto che viene generato con Gemini può essere modificato prima di inviare la mail, in modo che l’utente abbia il massimo controllo.
Il tasto inserisci di Gemini si va ad integrare alla perfezione con gli altri strumenti di Google Workspace. Solo per fare un esempio troviamo:
- la possibilità di inserire i documenti: c’è un collegamento diretto con Google Drive;
- la possibilità di aggiungere agevolmente degli inviti o pianificare degli appuntamenti: è stata inserita un’integrazione con Google Calendar;
- la possibilità di gestire in modo puntuale degli impegni derivanti dalle email: c’è la connessione Google Tasks.
Gemini, quindi, si va ad integrare con tutti i prodotti google non solo con Gmail, permettendo di accedere ad una gestione semplificata delle comunicazioni e dei flussi di lavoro.
Al momento, ad ogni modo, la funzione Inserisci è in fase di test per un gruppo limitato di utenti. stando a quanto ha indicato direttamente google il rollout globale dovrebbe iniziare nel corso del secondo trimestre 2025. Avranno la priorità gli abbonati a Google Workspace.
Le novità di Gmail
Con Gmail e Gemini Google sfida Microsoft
Proprio grazie alle funzionalità inserite attraverso Gemini, Gmail si conferma come uno degli strumenti più potenti per lavorare e sempre più orientato verso l’automazione. L’intelligenza artificiale e le sue potenzialità diventano un potente alleato degli utenti
Ad ogni modo sarà necessario stare attenti ai prezzi. Un po’ come ha fatto ultimamente Microsoft, Google sta estendendo i servizi di AI prevedendo un aumento del costo dell’abbonamento.
A confermare l’ipotesi dell’aumento dei prezzi è stato Jerry Dischler, presidente della sezione applicazioni cloud di Google, anche se ha sottolineato che non è facile quantificare i potenziali aumenti, dato che generalmente stiamo parlando di abbonamenti che stipulano le aziende per i loro dipendenti e collaboratori. Ma con ogni probabilità l’aumento dei costi si potrebbe attestare attorno ai 2 dollari al mese per account. Questo significherebbe, grosso modo, che un abbonamento potrebbe passare da 12 dollari a 14 dollari al mese.
Indubbiamente una mossa positiva, quella effettuata da Google, almeno per gli utenti finali. Anche se non è detto che le aziende abbiano intenzione di sostenere i costi.