DICHIARAZIONE DEI REDDITI, grazi al nuovo chatbot l’AI risponde a tutti i TUOI DUBBI

7 Aprile 2025 di

Hai qualche dubbio sulla dichiarazione dei redditi? Grazie ad un uovo chatbot l'intelligenza artificiale ti verrà in soccorso.

Anche per l’intelligenza artificiale si apre la stagione della dichiarazione dei redditi. No, non dovrà presentare il Modello 730 Precompilato, ma diventerà un assistente virtuale specializzato sul fisco grazie alla Fondazione Aidr – Italia Digital Revolution.

Ma vediamo un po’ quali sono le caratteristiche della nuova intelligenza artificiale, attraverso la quale verrà fornita assistenza ai contribuenti.

L'intelligenza artificiale aiuta nelle dichiarazione dei redditi
Nuovo chatbot per la dichiarazione dei redditi

Come aiuterà l’intelligenza artificiale con la dichiarazione dei redditi?

Attraverso un apposito chatbot, l’intelligenza artificiale sarà in grado di guidare i professionisti, i Caf e i comuni contribuenti nella preparazione della dichiarazione dei redditi. Fornendo assistenza in tempo reale, la nuova AI punta a diradare classici dubbi degli utenti alle prese con questo tipo di documenti: spiegherà se determinate detrazioni sulle spese sanitarie spettano o meno. E fornirà i ragguagli su quando è possibile richiederle per l’attività sportiva praticata dai figli o quando spettano per le agevolazioni sui lavori edilizi.

Alle spalle dello chatbot predisposto da Aidr c’è un team di esperti, nel quale figurano dei tributaristi, dei comunicatori e degli informatici, che si sono attivati per fornire le prime risposte alle domande più complesse che ruotano intorno alle norme fiscali italiane.

Secondo Mauro Nicastri, presidente di Fondazione Aidr, attraverso l’intelligenza artificiale viene messo a disposizione di tutti gli utenti uno chatbot in grado di dare delle risposte immediate e, soprattutto, affidabili, su dubbi che possono sorgere mentre si prepara la dichiarazione dei redditi. Si riduce, in questo modo, il rischio di commettere degli errori e si velocizza tutto il processo di compilazione.

Gli ostacoli che sono stati superati

Anche l’intelligenza artificiale si è andata a scontrare con il ricco sottobosco di leggi tributarie, cavilli e commi, che rende complicata la vita di quanti abbiano a che fare con questi argomenti. Questo è il motivo per il quale la Fondazione ha voluto precisare che anche il chatbot può commettere degli errori: per appurare che le risposte fornite corrispondano al vero è sempre opportuno interfacciarsi con i canali istituzionali messi a disposizione dell’intelligenza artificiale.

Il vero banco di prova della nuova intelligenza artificiale è l’arrivo della dichiarazione dei redditi precompilata, nella quale sono stati inseriti tutti i dati relativi ai redditi percepiti e delle imposte che devono essere pagate. Oltre ai rimborsi che vengono riconosciuti nella busta o sul cedolino della pensione.

AI ancora osteggiata tra i professionisti 

Purtroppo se da un lato l’intelligenza artificiale può essere un buon strumento di assistenza ai contribuenti, è pur vero che i professionisti del settore la stanno ancora osteggiando.

A prendere posizione in questo senso è l’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi, dal cui congresso è stato rivolto un appello al Governo di limitare l’impiego dell’intelligenza artificiale, che sta diventando fin troppo evasiva ed entra a gamba tesa nella vita privata dei contribuenti. si è arrivati a chiedere l’istituzione di un’authority indipendente attraverso la quale sorvegliare la progettazione e l’impiego di algoritmi nel settore tributario.

L'intelligenza artificiale è ancora osteggiata
L’intelligenza artificiale è ancora osteggiata

Ma qual’è in realtà l’obiettivo della nuova intelligenza artificiale?

Il nuovo chatbot non vuole tanto sostituirsi ai contribuenti o ai professionisti nella compilazione della dichiarazione dei redditi. L’intento è quello di farsi trovare pronti con le diverse scadenze: da quest’anno, infatti, debuttano una serie di novità, tra le quali ci sono alcuni nuovi quadri.

Attraverso i quadri M e T, le persone fisiche che non sono titolari di partita Iva possono accedere alla dichiarazione semplificata anche per i redditi che sono soggetti a tassazione separata, a imposta sostitutiva o derivati da plusvalenze di natura finanziaria.

A partire dal 2025, tra l’altro, è anche necessario confrontarsi con il taglio lineare delle detrazioni per i contribuenti che hanno un reddito superiore a 75.000 euro. I dubbi e le perplessità potrebbero essere infiniti: in questo contesto l’intelligenza artificiale può diventare un valido alleato per rispondere alle prime domande.

  • Pierpaolo Molinengo
    Giornalista

    Pierpaolo Molinengo è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Da sempre appassionato di tecnologia, ha seguito nel corso del tempo le evoluzioni più disparate. Pierpaolo Molinengo scrive di fintech ed economia.

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