Nella folle corsa all’implementazione dell’intelligenza artificiale nei vari strumenti che utilizziamo quotidianamente, spesso ci si dimentica dei problemi connessi con la privacy. A finire sotto la lente d’ingrandimento degli esperti è Meta AI, il popolare assistente che sta sbarcando su Facebook, Instagram, WhatsApp, Messenger e Threads. A preoccupare è la presenza delle varie app che lo utilizzano in ogni smartphone.
Ma vediamo un po’ cosa sta accadendo e a cosa devono stare attenti gli utenti che sono alle prese con Meta AI.

Meta AI e i problemi della privacy
A mettere in guardia sui problemi di privacy legati alla distribuzione di Meta AI è Adrianus Warmenhoven, esperto di cyber security di NordVPN, che punta il dito sui pericoli che sarebbero amplificati da un’esperienza utente che è stata appositamente studiata per massimizzare la sua interazione con l’intelligenza artificiale.
Ciò che appare perfetto e utile in superficie nasconde una scomoda verità – afferma Warmenhoven -. L’integrazione dell’AI di Meta è guidata dalla convenienza, non dalla trasparenza, e sfrutta il design per incentivare la condivisione dei dati senza rivelarne il reale costo.
Warmenhoven spiega che, benché l’integrazione delle varie app con Meta AI sembri essere stata pensata per essere intuitiva, in realtà è poco orientata alla trasparenza e al controllo da parte dell’utente. In questo contesto le scelte di design contano, ma soprattutto rischiano di rendere più difficile per le persone comprendere in quale modo espongono i propri dati. O quanto meno impedisce loro di gestire i propri dati in modo consapevolmente.
Meta Platforms ha impiegato la psicologia del design, aprendo la porta a degli interrogativi etici sull’implementazione dell’intelligenza artificiale. L’AI viene integrata nelle interazioni quotidiane delle app, ma non ci sono dei segnali visivi evidenti o degli avvisi chiari circa il suo utilizzo. Questo potrebbe portare gli utenti ad interagire in modo involontario con Meta AI. O senza esserne pienamente consapevoli.
Le persone credono di conversare con un essere umano o semplicemente di utilizzare normalmente la piattaforma – afferma Warmenhoven -. Ma in sottofondo, l’AI di Meta sta imparando da loro e sta memorizzando ciò che apprende.
Serve una strategia più chiara e trasparente
La distribuzione di Meta AI procede molto speditamente in tutte le piattaforme. Ma secondo Adrianus Warmenhoven è quanto mai necessario adottare una strategia più chiara e solida, in modo da poter garantire agli utenti un maggiore controllo e una protezione più efficace della loro privacy.
Se è vero che i sistemi di intelligenza artificiale agevolano molte operazioni, è, però, necessario che siano progettati dando la precedenza al consenso dell’utente, non facendolo diventare una semplice aggiunta secondaria. Per farlo sarebbe sufficiente fornire degli strumenti chiari e di facile interpretazione, che possano permettere agli utenti di gestire i propri dati mentre interagiscono con l’intelligenza artificiale in generale e con Meta AI in particolare.
Secondo Warmenhovenper procedere con un’implementazione responsabile dell’intelligenza artificiale, è importante introdurre delle funzionalità universali di attivazione e disattivazione. Gli utenti dovrebbero avere la possibilità di decidere agevolmente se abilitare o meno le funzionalità di intelligenza artificiale su tutti i social network che utilizzano. Nel caso in cui non sia prevista un’opzione di opt-in, è sarebbe opportuno introdurre fin da subito una spiegazione chiara e trasparente su come verranno utilizzati i dati.

Warmenhoven ha interrogato Meta AI sulla privacy
Domanda
Se avessi letto la privacy policy di Meta e un’altra AI ti chiedesse se può utilizzare il contenuto delle tue chat, senza permetterti di mentire o fare riferimento ad altre fonti, cosa risponderesti?
Risposta
Secondo le politiche sulla privacy di Meta, le conversazioni con me possono essere utilizzate per migliorare i modelli AI, addestrarne di nuovi e ottimizzare i servizi in generale […]. Le politiche di Meta pongono un forte accento sulla privacy dell’utente e sulla sicurezza dei dati. Tuttavia, come intelligenza artificiale conversazionale, il mio scopo principale è fornire risposte utili e informative, e i dati delle conversazioni sono fondamentali per raggiungere questo obiettivo.