APPLE INTELLIGENCE è in RITARDO. Troppo lassismo in azienda!

11 Aprile 2025 di

Quali sono le motivazioni che stanno dietro al ritardo di Apple Intelligence? Probabilmente una cultura aziendale troppo lassista!

Apple Intelligence è in ritardo rispetto ai suoi competitor. E, almeno per il momento, non riuscirebbe a tenere il passo. Lo sviluppo dell’AI che dovrebbe arrivare, prima o poi, sui suoi dispositivi paga il dazio alla disorganizzazione interna dell’azienda. A fare il punto della situazione è The Information, che ha citato delle persone a conoscenza dei fatti.

Ma vediamo nel dettaglio cosa stia accadendo e quale impatto questi ritardi potrebbero avere sullo sviluppo dell’AI in una delle big tech più importanti a livello globale.

Apple Intelligence è in ritardo rispetto ai competitor

La società con sede a Cupertino è in ritardo nello sviluppo di Apple Intelligence. A rallentare lo sviluppo dell’AI sarebbe stata la scelta di lavorare su due diversi modelli linguistici:

  • Mini Mouse, che avrebbe operato direttamente sugli iPhone;
  • Mighty Mouse, che doveva girare su cloud.

Apple, in un secondo momento, ha voluto puntare unicamente su un modello di grandi dimensioni, che sarebbe stato eseguito esclusivamente sul cloud.

A rallentare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sarebbero state proprio queste decisioni, che avrebbero portato alla revisione della leadership della divisione AI. E che, soprattutto, avrebbero determinato una serie di frustrazioni tra gli ingegneri che vi stavano lavorando. Molti dei quali si sarebbero dimessi nel corso delle ultime settimane.

Ora come ora spetterà a Rockwell lavorare sul rilancio di Siri, in modo da mettere la parola fine a ritardi accumulati e che la stessa dirigenza ha definito come spiacevoli e imbarazzanti.

Cosa ha fatto fino a questo punto il colosso di Cupertino

Il lavoro effettuato fino ad oggi da John Giannandrea è stato pressoché inutile. Fino ad oggi si è ritenuto che le migliorie di Siri fossero delle operazioni semplici e che, in un certo senso, ChatGPT fosse stato sopravvalutato.

Fino ad oggi gli ingegneri della Apple sono stati obbligati ad includere nei vari prodotti distribuiti dalla Apple dei modelli proprietari: sono stati bannati quelli realizzati da terze parti. Ma che, almeno fino ad oggi, non hanno dimostrato di essere all’altezza della concorrenza.

I successi su cui il team di Siri si è concentrato fino a questo momento sono stati piccoli: è stato eliminato, ad esempio, Hey dal comando che deve essere impartito all’assistente vocale. Solo per riuscire a centrare questo risultato sono stati necessari due anni di lavoro. Non è stata data, fino ad oggi, la giusta importanza ad altri aspetti cruciali.

Un computer della Apple
Apple Intelligence continua ad essere in ritardo

Cosa imbarazza ad oggi Apple

Le situazioni che stanno imbarazzando Apple, almeno fino ad oggi, non finiscono qui. Sono da ricordare:

  • non è andato in porto il progetto Link sullo sviluppo dei comandi vocali per gestire le app di Vision Pro. Il team di Siri non sarebbe stato in grado di realizzarli;
  • gli stessi ingegneri sarebbero stati sorpresi dalla presentazione di Apple Intelligence che è avvenuta alla WWDC 2024: molte delle funzionalità che sarebbero state presentate al pubblico erano solo fittizie.

I dipendenti, che al momento hanno lasciato Vupertino e che erano impiegati nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, hanno sottolineato che la Apple sta affrontando una serie di problemi che sono figli di una una cultura aziendale troppo rilassata, nella quale mancherebbe l’ambizione e da una scarsa propensione al rischio. Giusto per avere un’idea di quanto stia avvenendo basti pensare che il team AI/ML è stato soprannominato AIMLess, in altre parole senza obiettivo. Ultimamente, tra l’altro, Siri sarebbe diventato una vera e propria patata bollente, che passa tra i vari team senza che ci sia un vero progetto univoco.

La patata bollente, ora come ora, è stata passata a Craig Federighi e Mike Rockwell, che dovrebbero contribuire a contribuire a ridare credibilità allo sviluppo di Apple Intelligence sia all’esterno che all’interno dell’azienda.

  • Pierpaolo Molinengo
    Giornalista

    Pierpaolo Molinengo è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Da sempre appassionato di tecnologia, ha seguito nel corso del tempo le evoluzioni più disparate. Pierpaolo Molinengo scrive di fintech ed economia.

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