Lo sviluppo e la distribuzione dell’intelligenza artificiale passa attraverso ingenti investimenti, che non sono solo strettamente connessi allo sviluppo dei vari modelli. Google starebbe, infatti, versando una cifra enorme a Samsung perché quest’ultima preinstallati Gemini nei dispositivi Galaxy.
Questa rivelazione è emersa nel corso dello storico processo antitrust che vede contrapposti il Dipartimento di Giustizia Usa a Google e che sta portando alla luce le strategie di Alphabetic per affermare la propria presenza nell’universo dell’intelligenza artificiale.
Il piano di sviluppo Gemini
Diciamo che la vicenda legata a Gemini non è la prima che coinvolge Google. Il colosso dei motori di ricerca da tempo stringe degli accordi economici per ritagliarsi uno spazio nei vari dispositivi e incentivare la diffusione dei propri servizi. È fatto risaputo, ormai, che Google abbia versato miliardi di dollari ad Apple per continuare a mantenere Google come motore di ricerca predefinito su iPhone e sugli altri dispositivi del gruppo.
Accordi simili google aveva intrapreso con Samsung: a rivelarlo, in questo caso , è stata la causa Epic Games contro Google del novembre 2023, quando l’opinione pubblica era venuta a conoscenza di un versamento pari ad 8 miliardi di dollari in quattro anni per la preinstallazione del motore di ricerca e del Play Store sui telefonini Samsung.
Una pratica che prosegue anche per l’intelligenza artificiale
La pratica che abbiamo visto fino a questo momento continua, anche se è stata contestata a livello legale. Stando a quanto riporta Bloomberg, nel corso del 2024 un’altra sentenza aveva già messo in evidenza come i pagamenti da Google verso Samsung per la preminenza del proprio motore di ricerca stessero violando le varie norme sulla concorrenza.
Al momento il procedimento giudiziario si starebbe concentrando sul presunto monopolio di Google nel settore della ricerca online. Il Dipartimento di Giustizia punterebbe ad ottenere un’ordinanza attraverso la quale si vorrebbe costringere Google a cedere Chrome e ad introdurre delle misure atte a promuovere una maggiore concorrenza nelle ricerche online.
Adesso la lente d’ingrandimento sembrerebbe puntare ai prodotti basati sull’intelligenza artificiale. David Dahlquist, avvocato del DOJ, vorrebbe che venissero adottate delle misure incisive per evitare che Google consolidi ulteriormente la propria posizione dominante nella ricerca. Il monopolio che il popolare motore di ricerca ha già favorirebbe la diffusione di Gemini e degli altri prodotti AI, che a loro volta ricondurrebbe gli utenti nuovamente al suo motore di ricerca.
Google paga Samsung per installare Gemini
Dando un’occhiata ai documenti presentati in tribunale si scopre che Google ogni mese paga Samsung per installare l’app Gemini sui propri dispositivi. Tra l’altro ci sarebbe un’opzione che estenderebbe l’accordo economico fino al 2028.
Al momento i dettagli finanziari dell’accordo non sono ancora stati divulgati, ma secondo Dahlquist la somma versata mensilmente da Google a Samsung sarebbe enorme.

La collaborazione tra le due imprese
Nei dispositivi Samsung Gemini ha assunto un ruolo centrale dopo il lancio di Galaxy AI e della serie Galaxy S24. Le due aziende hanno collaborato spesso per sviluppare diverse funzionalità che si basano proprio sull’intelligenza artificiale: alcune di queste sono state realizzate in esclusiva per i dispositivi Galaxy per un determinato periodo.
I dispositivi Galaxy hanno una diffusione mondiale: l’accordo, almeno sulla carta, sembrerebbe essere vantaggioso per entrambe le parti. Adesso, però, l’esito del processo statunitense potrebbe minacciare il futuro di queste intese commerciali.
Tra l’altro questi aggiornamenti stanno arrivando proprio nel momento in cui Google ha lanciato Gemini 2.5 Flash, una delle ultime evoluzioni del suo modello di intelligenza artificiale tramite l’API Gemini, Google AI Studio e Vertex AI. Il nuovo modello introduce alcune importanti novità, come la possibilità di attivare o disattivare il ragionamento per adattare la qualità della risposta al budget e alle esigenze di precisione.