Anche ChatGPT emette degli scontrini. Ma purtroppo non hanno valore legale e non servono per pagare le tasse. La popolare intelligenza artificiale è in grado di creare dei documenti fiscali talmente veritieri da poter essere confusi con gli originali: è sufficiente avere l’intestazione di un locale che esiste realmente ed il gioco è fatto. Per renderlo un po’ più veritiero è possibile, inoltre, aggiungere delle macchie e riprodurlo come se fosse stato stampato su della carta un po’ stropicciata.
Indubbiamente si apre un nuovo scenario, soprattutto per chi ha intenzione di produrre dei documenti falsi per portare in detrazione dei costi che non ha mai sostenuto. ChatGPT riesce ad essere un alleato molto efficace anche in questo campo.

ChatGPT riproduce degli scontrini falsi
Sviluppato da OpenAI, ChatGPT proprio nel corso delle ultime settimane ha implementato le sue caratteristiche: è in grado di creare delle ottime immagine. Grazie al suo modello 4o riesce a produrre dei disegni in perfetto stile Ghibli. I risultati sono precisi e raffinati, tanto da poter essere facilmente confusi con gli originali, anche quando si ha intenzione di inserire dei testi all’interno delle immagini.
La nuova funzione di ChatGPt è stata talmente apprezzata dagli utenti tanto da mandare in tilt i server su cui si poggia l’intelligenza artificiale di OpenAI. Ma questa nuova funzionalità ha aperto la porta anche ai potenziali truffatori: è in grado, infatti, di produrre degli scontrini e dei documenti fiscali. Tanto uguali a quelli emessi dalle società legittime, che sono impossibili da distinguere. E qui, ovviamente, si apre una porta indubbiamente preoccupante: la nuova tecnologia potrebbe avere un utilizzo fraudolento.
Perché la creazione di scontrini falsi è una problematica?
il problema della produzione di scontrini falsi attraverso ChatGPT è stato portato alla luce da Deedy Das, un popolare utente di X, che nei giorni scorsi ha pubblicato uno scontrino che, almeno all’apparenza sembrerebbe autentico, di uno steakhouse di San Francisco. Il documento, però, è stato generato utilizzando il modello 4o di ChatGPT. Una serie di utenti si sono accodati immediatamente alla segnalazione e hanno creato degli scontrini con delle macchie di cibo e di bevande, che rendono i documenti ancora più convincenti.
Uno dei casi più realisti arriva dalla Francia, dove è stata postata su Linkedin un’immagine di uno scontrino spiegazzato, che all’apparenza sembrava emesso da una popolare catena di locali, ma anche in questo caso si trattava di un altro scontrino falso. Quello che ha destato preoccupazione, in questo caso, è stata l’accuratezza dei dettagli e la resa del testo, che la rende indistinguibile dal documento reale.
Un ulteriore test autonomo è stato condotto da TenchCrunch, che ha generato uno scontrino dell’Applebee’s di San Francisco. Benché fosse un’immagine credibile, erano presenti alcuni indizi che facevano presupporre che fosse stato generato con l’intelligenza artificiale. La cifra totale, solo per fare un esempio, era separata da una virgola e non da un punto e non tornavano matematicamente i conti. Stiamo parlando di difetti ampliamenti associati con l’intelligenza artificiale, che ha non pochi problemi con i calcoli aritmetici. Qualsiasi malintenzionato, però, con un banalissimo software di ritocco fotografico potrebbe correggere gli errori. O potrebbe fornire a ChatGPT un prompt più preciso per ottenere un risultato un po’ più in linea con le aspettative.

Il problema delle falsificazioni
Purtroppo le falsificazioni che si riescono a produrre con ChatGPT non si fermano agli scontrini falsi. God of Prompt, altro popolare utente di X, ha mostrato come l’intelligenza artificiale di OpenAI sia in grado di produrre immagini molto realistiche di cancellazioni di voli, di diplomi universitari, di bonifici e di prescrizione mediche.
Purtroppo la qualità dei risultati è un arma a doppio taglio. Se è vero che è un successo per ChatGPT, è pur vero che potrebbero mettere in crisi i sistemi di verifica che vengono utilizzati al giorno d’oggi e che, spesso e volentieri, si basano su dei semplici controlli visivi superficiali.
Gli scontrini falsi e altri documenti truffaldini non sono una novità legata all’introduzione dell’intelligenza artificiale, ma quando era necessario utilizzare un software di fotoritocco si dovevano avere delle competenze e del tempo per realizzare il materiale. Oggi bastano pochi secondi e non è richiesta alcuna preparazione.